Assicurazione a km: quando conviene?

z488909La possibilità di misurare i chilometri percorsi da un’automobilista – resa possibile dall’introduzione della cosiddetta “scatola nera” a bordo delle auto e, più in generale, dei veicoli a 4 ruote – ha permesso la nascita delle polizze di assicurazione “a km” o “chilometriche” che dir si voglia.

Lo scopo di questi particolari contratti assicurativi per la copertura RCA obbligatoria (più eventuali estensioni ad altri rischI) è quello di non sovrappagare l’assicurazione auto, se appartenete a quel circa 70% della popolazione che percorre meno di 15.000 chilometri all’anno. Pertanto, essi rendono molto più conveniente possedere una macchina se si vive in una città e non si guida più di tanto nel corso del mese o dell’anno.

Gli automobilisti possono infatti usare i mezzi pubblici oppure i moderni servizi di condivisione dei tragitti come Uber e il carpooling quando è per loro conveniente, e pagare per la loro assicurazione solo quando hanno bisogno della propria auto. Altrimenti, nella situazione tradizionale quel che succede è che la maggior parte dei guidatori – in praica, quelli che usano poco l’auto – sono sovraccaricati dei costi dei guidatori ad alto chilometraggio.

La scatola nera, o “black box”, è un dispositivo telematico GPS dotato di Sim come un qualsiasi cellulare, il quale viene collegato alla porta di diagnostica della vostra auto posta sotto il cruscotto, e fornisce all’assicurazione una serie di dati sulla vostra guida, fra cui l’informazione di quanti chilometri si percorrono. I costi che fanno crescere il premio assicurativo sono legati alla guida a velocità elevate, ma se tenete l’auto prevalentemente parcheggiata (in garage o per strada) le probabilità che abbiate un incidente sono ben inferiori alla media.

Dunque, se si guida per meno di 7.500 chilometri all’anno, sarebbe giusto risparmiare dal 40% al 50% sul vostro tradizionale premio di assicurazione auto. Pertanto, cercando compagnie di assicurazione che non siano bloccate sul loro antiquato modello di business, è effettivamente possibile ottenere un risparmio rilevante, se in un Paese c’è reale concorrenza fra le compagnie di assicurazione (non sembra essere il caso dell’Italia, dove i risparmi non di rado sono ben inferiori che all’estero).



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