Non di rado, quando si vende l’auto, c’è una discussione fra acquirente e venditore su chi debba pagare il bollo auto, tanto più probabile quanto più la vendita è vicina alla scadenza del bollo stesso. Ma a chi tocca davvero pagare la tassa di circolazione in caso di compravendita di un veicolo?
La legge, in proposito, è senza dubbio molto chiara: il bollo va pagato dal soggetto risultante al PRA – il Pubblico Registro Automobilistico – intestatario del veicolo l’ultimo giorno utile per pagare il bollo. Pertanto, il problema è determinare quale sia l’ultimo giorno utile per il pagamento della tassa, cosa peraltro non difficile: infatti, è l’ultimo giorno del mese successivo alla scadenza del bollo.
In pratica, se il bollo scade il 31 dicembre, l’ultimo giorno utile per il suo pagamento è il 31 gennaio. Perciò, se l’auto viene venduta, ad esempio, il 3 gennaio o il 30 gennaio poco cambia: a pagare il nuovo bollo sarà il nuovo proprietario. Se invece viene venduta il 1° febbraio o dopo il tale data (fa fede la data dell’atto di vendita), a pagare il bollo dovrà essere, volente o nolente, il vecchio proprietario.
Possiamo fare un altro esempio. Supponiamo che il bollo scada il 31 agosto e che il veicolo venga venduto il 15 settembre. Anche in questo caso a pagarlo sarà il nuovo proprietario, poiché alla date del 30 settembre al PRA risulterà lui essere proprietario del veicolo. Ovviamente, non giova alla causa del nuovo proprietario cercare di ritardare la registrazione al PRA, dato che quella che conta è la data di vendita.
Nell’ultimo esempio, se la vendita avviene dal 1° ottobre in poi, il pagamento della tassa di circolazione spetta al vecchio proprietario. Ovviamente potrà apparire profondamente ingiusto che sia il vecchio proprietario a pagare per un periodo di cui godrà l’acquirente, ma tant’è. Molti venditori, pertanto, chiedono almeno il rimborso parziale del bollo all’acquirente, che può dunque rifiutarsi.