Il punteggio iniziale attribuito a ogni guidatore è di 20 punti. Essi possono nel tempo diminuire, se nel frattempo si commettono infrazioni, oppure, al contrario aumentare grazie ai bonus di buona condotta. E nei casi peggiori possono essere recuperati frequentando degli appositi corsi di recupero.
Gli automobilisti con almeno 20 punti che non commettono infrazioni con perdita di punti hanno diritto, dopo due anni di questa “buona condotta”, a ricevere due punti di “bonus”. Con i bonus si possono raggiungere un massimo di 30 punti totali. Gli automobilisti con meno di 20 punti, dopo due anni dall’ultima infrazione tornano al totale iniziale di 20. I neopatentati che non commettono infrazioni con perdita di punti ricevono un ulteriore punto all’anno per i primi tre anni dal conseguimento della patente.
In compenso, i neopatentati – ovvero coloro che hanno conseguito la patente da meno di tre anni – per ogni infrazione commessa si vedono togliere il doppio dei punti previsti per l’infrazione commessa. In caso di più infrazioni contemporanee la massima quantità di punti che può venir sottratta in un’unica occasione è di 15, a meno che non si tratti di infrazioni che prevedono il ritiro immediato della patente (ad esempio la guida in stato d’ebbrezza, il sorpasso in curva o la circolazione contromano).
Si noto che le patenti di guida straniere non sono direttamente sottoposte alla regola dei “punti” ma, come specificato dalla nuova normativa del Ministero dei Trasporti, per i patentati stranieri scatta il divieto di guida in Italia per un periodo variabile tra i sei mesi e i due anni, se commettono infrazioni per un totale equivalente a 20 punti in un periodo di massimo tre anni.
Il sistema della patente a punti è entrato in vigore il 1° luglio 2003 (D.L. n. 151). Esso prevede che se, a causa delle infrazioni commesse del Codice della Strada, l’automobilista arrivasse a perdere tutti i propri punti (il numero di punti sottratti è legato alla gravità dell’infrazione), la sua patente verrebbe revocata, per cui dovrebbe superare nuovamente l’esame di teoria e quello di guida.
Questo meccanismo sanzionatorio si è andato affiancare a quello precedente che prevede dalle sanzioni pecuniarie fino alla sospensione della patente. Se la violazione non può essere contestata subito – come avviene ad es. quando l’infrazione è rilevata da impianti fissi tipo telecamere autovelox, etc. – la multa viene notificata a casa del proprietario del veicolo, il quale ha 60 giorni di tempo per dichiarare chi fosse il conducente al momento dell’infrazione, pena una seconda sanzione pecuniaria.